Specialità |
Associazione Sportiva Dilettantistica
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Kata Sound |
Il Kata Sound è il risultato di un mix di esperienze personali e anni di insegnamento nel Karate. Questa specialità si caratterizza per l'innovativa alternanza di didattica, comunicazione, tecnica e musica. Sono fermamente convinto che le nuove tendenze, non solo nel campo della moda, avranno un impatto significativo sul karate nel futuro. |
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Pinan Nidan Sciannella Antonella |
Pinan Shodan Calvi Antonio |
Pinan Sandan Di Sante Francesco |
Pinan Yondan Palusci Riccardo |
Pinan Yondan a squadra Di Sante Francesco - Palusci Riccardo - Mazzocchetti Federica |
Pinan Yondan a squadra agonistico Buonpensa Kevin - Calvi Antonio - Di Ciano Daniele |
Pinan Yondan di gruppo Atleti non agonisti |
Pinan Godan Ortani Michela |
Pinan Godan e Jion di gruppo Atleti agonisti |
Bassai di gruppo M. Gino - B. Laura - D.S. Francesco - L. Cristian - P. Aurora - M. Federica - D.C. Daniele |
Chinto Sciannella Antonella |
Chinto a squadra Calvi Antonio - Di Sante Francesco - Martella Gino |
Jion a squadra Sciannella Antonella - Pavone Francesca - Di Iorio Roberta |
Jitte Sciannella Antonella |
Kushanku Randisi Letizia |
Naihanchi Ortani Walter |
Niseishi Ortani Walter |
Rohai Ortani Michela |
Ryu (libera composizione) Raschellà Margherita |
Ryu di gruppo (libera composizione) Francesca - Antonella - Roberta - Kevin - Andrea - Mirko - Alessandro - Letizia - Giorgia - Francesca |
Seishan Di Iorio Roberta |
Wanchu Pavone Francesca |
Wanchu a squadra Sciannella Antonella - Pavone Francesca - Di Iorio Roberta |
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Kata |
Il Kata rappresenta la parte essenziale del Karate, contenendo tutti i suoi segreti e le sue radici più profonde. Originariamente concepito come un documento storico per trasmettere i principi di una scuola ai propri allievi, il Kata ha perso gran parte del suo significato storico e storiografico. Oggi, il Kata viene utilizzato come strumento competitivo e ha subito un'evoluzione agonistica che ha compromesso la sua vera essenza, ovvero lo studio e la ricerca del significato intrinseco dei gesti nell'Arte marziale. In passato, il Kata era anche una forma codificata di gesti che racchiudeva la storia della scuola, ma che nascondeva i dettami più importanti attraverso allegorie, permettendo solo agli adepti che comprendevano il loro significato di accedervi completamente. Era uno strumento riservato a pochi privilegiati, ma che offriva a tutti la possibilità di praticarlo. Esistono diverse famiglie di Kata provenienti da diverse fonti, che hanno influenzato lo studio dei vari Stili. Ogni Kata contiene le informazioni più importanti di ogni stile. Che cosa sono i Kata ? I Kata sono esercizi che consistono in una sequenza di movimenti, con tecniche di difesa predefinite e forme di attacco e contrattacco simulate come in un combattimento contro uno o più avversari. La pratica dei Kata aiuta a migliorare la velocità, il controllo, la respirazione, il ritmo, la coordinazione, la concentrazione e le prestazioni dei praticanti nelle tecniche di difesa. Fino all'inizio del secolo scorso, i Kata erano considerati il metodo "ideale" per allenarsi nel Karate. I Kata rappresentano l'essenza del Karate, in cui è concentrata la saggezza, la conoscenza e l'esperienza di numerosi Maestri di Karate, tradotte in un linguaggio di movimento ritmico, respirazione e intuito. Si può pensare al Kata come a una magnifica armatura, una splendida veste di guerra, luminosa e dotata di un'eleganza affascinante conferita dall'uso marziale e lo splendore dei metalli. Sotto la sua superficie impenetrabile, sotto il mistero del casco, chiunque può animarla. Nessuno dall'interno ha il potere di cambiarne la forma incorruttibile; tuttavia, se lo spirito con cui viene indossata è quello di Orlando, si trasformerà in un fulmine scintillante; se sarà quello di Falstaff, si ridurrà al ruolo di un fantoccio di latta. Potremmo chiederci quale sia oggi la funzione dei Kata, ma forse sarebbe più opportuno domandarsi quali requisiti sono necessari per eseguirli correttamente. La maggior parte dei Kata ha un'antichità che si misura in secoli. Per altrettanto tempo, essi hanno rappresentato un concentrato delle tecniche di combattimento delle diverse Scuole, per le quali l'Arte Marziale era una questione di sopravvivenza e non di competizione sportiva. La loro esecuzione richiede notevoli abilità di equilibrio, coordinazione, potenza, funzionalità e complessità dei movimenti, nonché una precisa consapevolezza dello spazio e del tempo. Il Kata non offre l'opportunità di cogliere gli errori inevitabili di un avversario, ma mette chi lo esegue di fronte ai propri limiti personali migliori ed è proprio questo l'ostacolo difficilissimo da superare. In un certo senso, è come cercare di essere più veloci della propria immagine riflessa in uno specchio. Quindi, vincere un avversario può portare una soddisfazione o una gloria più o meno duratura. Vincere se stessi in un kata significa affrontare un problema ancora più grande di quello appena risolto. |
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Video kata a squadra femminile Sciannella Antonella - Pavone Francesca - Di Iorio Roberta |
Video kata Lione Francesca - Randisi Letizia - Raschellà Margherita - Cernero Sara - Sciannella Antonella |
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Circuito/Omino |
Il progetto si concentra sulle fasi cruciali dello sviluppo umano, che vanno dai 5 ai 13 anni. L'obiettivo del Circuito/Omino è garantire la massima partecipazione, evitando esclusioni dovute a prove troppo tecniche e regolando la difficoltà delle prove in modo graduale, ma sempre adatto all'età e alle capacità dei partecipanti ("Lo Sport è un mezzo, non un fine"). Per questo motivo, è necessario strutturare le prove considerando il passaggio progressivo dallo sviluppo delle abilità motorie di base alla formazione delle capacità cognitive, coordinative e condizionali necessarie per acquisire le competenze motorie specifiche della nostra disciplina. |
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Video Circuito Atleti non agonisti |
Video Omino Parlato Andrea - Corradi Giorgio - Italiani Andrea - Polverino Alessio - Polverino Matteo |
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Kumite |
Nel Wadoryu, c'è un approccio graduale all'introduzione al combattimento. È ovvio che un principiante non venga messo di fronte a un altro principiante sin dall'inizio: nemmeno di fronte a un esperto potrebbe fare altro che imitarlo senza capire appieno gli schemi e le tattiche. Se fosse particolarmente talentuoso, potrebbe imparare col tempo, ma senza una guida precisa ciò sarebbe solo uno spreco di tempo ed energia. Ogni individuo ha una sfera di influenza determinata dalla lunghezza e dalla mobilità dei suoi arti. È importante che il Karateka impari con precisione i limiti entro cui può difendersi o attaccare, per ragioni ovvie. Gli IPPON KUMITE sono stati creati con lo scopo di permettere ai praticanti di valutare la propria zona d'influenza, assumere una corretta postura e adattarsi alle caratteristiche dei propri partner durante gli attacchi, le parate e i contrattacchi. Nonostante siano statici, questi esercizi introducono il concetto di distanza (Maai) nell'addestramento. Il SANBON KUMITE prevede la difesa da tre attacchi consecutivi a diverse velocità. Oltre alla distanza, è fondamentale individuare il momento giusto per reagire in modo vantaggioso, richiedendo una valutazione del tempo triplicata e complicata dalla necessità di calcolare la distanza corretta per ogni attacco. Inoltre, si inizia a praticare spostamenti laterali che diventano sempre più complessi, richiedendo al praticante di padroneggiare distanza, tempo e abilità tecnica. Questo allenamento fornisce le prime nozioni tattiche utili non solo nel Kumite sportivo, ma anche nella vita di tutti i giorni. Nel sistema didattico del Wadoryu, gli OHYO KUMITE, introdotti dal M° Suzuki, sono diventati parte integrante dell'addestramento. In questi esercizi, le nozioni apprese con i Sanbon vengono messe in pratica in modo fluido e veloce, come se si stesse combattendo realmente. Gli atleti hanno la libertà di scegliere il momento e, in alcuni casi, anche il tipo di reazione, trovando qui alcune tecniche di proiezione e utili suggerimenti per ampliare le loro strategie tattiche.
I KIHON KUMITE, invece, rappresentano la somma degli insegnamenti del M° Otsuka e sono il nucleo della filosofia di combattimento del Wadoryu. Questi esercizi vanno considerati attentamente, poiché in ognuno di essi viene introdotto (e talvolta ribadito) un concetto dinamico particolare, che spesso unisce schivate, contrattacchi e proiezioni (o sbilanciamenti) dell'avversario in un unico movimento tecnico. Non c'è violenza in nessuno di questi esercizi, ma prevale sempre la scelta di una sottile strategia che, insieme allo sforzo minimo, garantisce il massimo rendimento. Per ottenere i migliori risultati da questi diversi tipi di Kumite, è essenziale eseguirli con massima determinazione una volta che sono stati memorizzati. Perché la difesa sia efficace, ogni attacco deve essere diretto con intenzione, la distanza deve essere corretta, il momento adeguato e la velocità elevata. Solo così, sotto una minaccia reale, i riflessi vengono stimolati a un livello elevato, riducendo i tempi di reazione e migliorando le risposte. Anche se è utile eseguire i Kumite cambiando posizione, per allenarsi su entrambi i lati, è consigliabile memorizzarli così come sono stati concepiti per evitare discrepanze inutili. Inoltre, lo studio di questi esercizi non impedisce ai vari Maestri di introdurre altre metodiche simili o simili, ma anzi fornisce loro una solida base che favorirà la loro evoluzione. Nota Si sa che una forza può essere neutralizzata da un'altra forza uguale ma in direzione opposta; ad esempio, un pugno in arrivo potrebbe essere fermato da un altro pugno che si muove nella direzione opposta. Oltre alla difficoltà di eseguire questa manovra, è evidente che uno scontro diretto è la forma meno intelligente di difesa, oltre che la più dolorosa. Un'altra opzione, meno rischiosa, è quella di parare l'attacco in modo perpendicolare, ma anche questa strategia non è consigliabile poiché l'energia assorbita potrebbe comunque causare lesioni. La soluzione migliore, comunemente utilizzata nei combattimenti didattici, è quella di deviare il colpo solo di pochi gradi dalla sua traiettoria con una parata che accompagna l'attacco; il massimo risultato si ottiene quando l'energia impiegata per schivare il colpo viene utilizzata per contrattaccare l'avversario. |
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Video mawashitobigeri Di Lallo Giorgia |
Video renraku waza Di Pietro Mirko - Sciannella Antonella |
Video kumite Ortani Manuel |
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Kumite Sound |
Il Kumite Sound è il risultato di esperienze personali e anni di insegnamento nel Karate. Si distingue per le sue innovative combinazioni di didattica, comunicazione, tecnica e musica. Credo fermamente che le nuove tendenze, non solo nel campo della moda, avranno un impatto significativo sul futuro del karate. |
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Video dinamica tecnica kumite sound Mazzocchetti Federica - Di Ciano Daniele |
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